nota del Presidente Di Iorio del 30 dicembre 2014
Il Presidente Napoli, 30 dicembre 2014
Ai Titolari di Farmacia della Campania
Prot:169/14
Tra i gradevoli obblighi che coinvolgono il mio ruolo a fine anno c’è, certamente per primo, quello di rivolgere un grato e sincero augurio a tutti i Colleghi per la coerenza associativa dimostrata, nonché quello di formulare un bilancio per l’anno appena trascorso, tracciando al contempo una strategia per il 2015.
Se è vero che l’introduzione della ricetta dematerializzata ci fa compiere un significativo passo verso la sanità digitale è altrettanto vero che, nonostante le buone intenzioni di tutti, non tutte le nostre criticità risultano “dematerializzate” sebbene si intravedano lievi segnali di inversione di tendenza.
La strada da seguire per irrobustire tali tendenze va percorsa con tutte le componenti della filiera, nessuna esclusa a condizione che ognuna svolga il proprio ruolo senza provare a interpretarne altri.
Il farmacista non deve limitarsi a conoscere cosa c’è dentro un farmaco ma anche cosa c’è dietro il farmaco, recuperando, per primo, un protagonismo culturale teso a coordinare gli altri compagni di viaggio con i quali non deve dialogare per paura, ma non deve aver paura di dialogare.
Regione ed Aziende Sanitarie dovranno continuare l’opera di risanamento dei conti, investendo le risorse recuperate al fine di migliorare e restituire alle farmacie, in termini di servizio e fatturato, ciò che il Governo centrale, per questioni di mercato prima ancora che di bilancio, ha negato; in cambio a noi spetterà di modellare la politica con l’azione sindacale, evitando che la politica condizioni il Sindacato.
Se tale alleanza realizzerà al meglio risultati concreti e tempestivi allora certamente i Distributori Intermedi potranno recuperare il proprio ruolo naturale garantendo la consegna di tutti i farmaci a chilometro zero, abdicando alla vocazione finanziaria, alla quale sono stati costretti dalla pigrizia e diffidenza degli istituti di credito che tornando a sostenere le farmacie potranno assicurare sviluppo e sostenibilità all’intero comparto.
Non meno coraggioso dovrà essere l’atteggiamento dell’industria del farmaco la quale, individuando nei farmacisti gli esclusivi mediatori tra cittadino e farmaco, potrà rinunciare alla “grave banalizzazione” produttiva che, in forte contro tendenza rispetto al recente e glorioso passato, oggi la caratterizza.
Da ultimo, ma non per ultimo, rivolgo un forte auspicio ai tanti consulenti che al vasto mondo della farmacia dedicano le proprie attenzioni e che da quel mondo traggono energie professionali: i farmacisti costituiscono una comunità da sostenere e promuovere sentendosene parte attiva e non semplici fruitori.
Confidando nella realizzazione di tali auspici, rivolgo all’intera comunità umana e professionale un augurio sincero accompagnato dal mio invito perentorio a tutti i Colleghi affinchè, imparando a conoscere le mutate realtà del nostro tempo, non si corra tutti insieme il rischio di vivere solo i problemi del nostro tempo.
Michele Di Iorio